giovedì 2 maggio 2013

PRESTITO PERSONALE. DI COSA SI TRATTA?

PRESTITO PERSONALE. 
DI COSA SI TRATTA? 


Il prestito personale è una soluzione finanziaria che consiste nella concessione di una somma di denaro ad un tasso di interesse fisso, rimborsabile attraverso un piano di rate stabilito dal richiedente.
Rientrano nella categoria di “crediti al consumo”, oppure dei prestiti non finalizzati, in quanto non sono collegati all’acquisto di uno specifico bene o servizio, anche se a volte la società finanziaria può chiedere una dichiarazione su come il consumatore spenderà l’importo attraverso un preventivo di spese.
Questo tipo di prestito viene solitamente concesso dalle banche e dagli istituti finanziatori, e spesso non richiedono un bene o servizio come garanzia all'eventuale insolvenza del richiedente. In genere però, a seconda dei criteri stabiliti da ogni società finanziaria, viene richiesta la firma di un coobbligato o di un terzo fideiussore che si renda garante dell’operazione. Questa è il tipo di garanzia più diffusa, particolarmente in alcune situazioni rischiose per l'istituto finanziario, come nel caso di scarsa anzianità lavorativa del richiedente oppure di fronte a somme di denaro piuttosto elevate.
Per l'accettazione di ciascuna domanda, ogni società finanziaria pone dei diversi criteri di valutazione. Solitamente però viene applicato uno schema generale che considera le politiche di rischio di ogni istituto (un'analisi basata su dati statistici che ogni società possiede), la valutazione del livello di reddito del richiedente, e un'analisi sull'affidabilità creditizia realizzato in base ai rapporti di crediti forniti dalle Centrali Rischi (che valutano la storia creditizia del richiedente).
Il mancato pagamento di una rata comporta il rischio di spiacevoli conseguenze, come l'applicazione di una mora e incremento degli interessi dovuti, e il potenziale inserimento del nome del richiedente nella lista di cattivi pagatori, ovvero pagatori ritardatari o segnalati alle Centrali Rischi. Quest'ultima azione peggiorerà la già nominata affidabilità creditizia del consumatore.
Tuttavia, il mancato rimborso anche di una sola rata autorizza la società finanziaria a risolvere unilateralmente il contratto; il consumatore allora sarà tenuto al versamento delle spese bancarie, di protesto e di tutti i costi sostenuti dalla società per recuperare le somme dovute, oltre ad un’eventuale sanzione penale.

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